Riflessologia plantare per la fame nervosa

Purtroppo, lo sappiamo bene, quasi il 70% dei disturbi e delle patologie di cui siamo tutti affetti sono di origine nervosa. Ne è un esempio la così detta fame nervosa trattata in riflessologia plantare. Milioni di persone in tutto il mondo soffrono di ansia con conseguenze disparate e spesso imprevedibili. I problemi alimentari sono spesso conseguenze di tali condizione.

C'è certamente tanta verità dietro la frase "mangiare per lo stress". Tante volte lo stress scatena gli ormoni alla ricerca di "cibi confortanti" che sono, purtroppo, sempre quelli ricchi di grassi e zuccheri.  Numerosi studi hanno dimostrato che il disagio fisico o emotivo favorisce l'assunzione di queste tipologie di cibo. Certo, la fame è un bisogno fisiologico che non va soppresso.

Questa è regolata da ricettori che trasmettono impulsi all’ipotalamo quando i tassi di zucchero, presente nel corpo, si abbassano troppo. Tuttavia, come insegnano anche i principi alla base della riflessologia plantare, dietro questo fenomeno non è il corpo, bensì la mente, ad avere fame.

Come accorgersi di soffrire di fame nervosa?

La fame nervosa trattata in riflessologia plantare può essere individuata attraverso dei segnali specifici che ci indicano appunto che non stiamo mangiando per reale necessità. Tra questi:

  • Sentirsi continuamente in uno stato di ansia o di tristezza;
  • Mangiare anche quando non si ha fame, senza quindi un reale bisogno fisiologico;
  • Non desiderare un cibo in particolare, ma mangiare tutto ciò che capita, senza neanche una particolare distinzione tra cibi dolci e salati;
  • Mangiare senza assaporare il cibo stesso;
  • Mangiare mentre si piange, quando si è nervosi quindi per mera consolazione;
  • Sentirsi particolarmente rilassati dopo aver mangiato cibo in grandi quantità, provando, magari, un senso di vergogna per questo.

Questi segnali indicano in maniera inequivocabile che il nostro appetito non è dovuto al reale bisogno psicologico, ma che stiamo vivendo una fase particolare di ansia e di stress.

Come può agire la riflessologia plantare per ridurre la fame nervosa?

Lavorare per ridurre la fame nervosa significa quindi intervenire per ridurre l'ansia, lo stress e la tensione generale. La riflessologia plantare è un metodo che attraverso la pressione su determinati punti del corpo può allentare la tensione e ripristinare l'armonia interiore. In particolare, per quanto riguarda ansia e stress, la digitopressione va esercitata su particolari punti del nostro corpo:

  • Punto 1 Nei Guan situato verso l’avambraccio, esattamente la lunghezza di tre dita partendo dal polso. La digitopressione in tale punto contribuirà a sciogliere l’ansia;
  • Punto 2 Union Valley, il giunto carnoso tra pollice e l’indice. Trattare questo punto significa alleviare lo stress e ridurre la tensione muscolare;
  • Punto 3 Shoulder Well, a metà strada tra il punto della spalla e la base del collo. Aiuta a ridurre la tensione nel corpo;
  • Punto 4 Central Treasury localizzato a due dita sopra il punto dove il braccio incontra il torace. Intervenire su questo punto significa bilanciare le emozioni instabili;
  • Punto 5 Heavenly Pillar, localizzato un dito sotto la base del cranio. Oltre ad alleviare lo stress, aiuterà nei problemi come l’insonnia;

Un blocco dell’energia vitale, quello appunto che la riflessologia plantare si prefigge di sciogliere, rappresenta una delle principali cause di malessere fisico e psicologico. Il riflessologo è colui che si predispone all’ascolto ed a una attenta osservazione.

Egli, attraverso una pressione a piedi, mani o orecchie, invia un messaggio calmante dai nervi periferici al sistema nervoso centrale, che a sua volta segnala al corpo di regolare il livello di tensione. L’energia vitale è quell’elemento invisibile ma fondamentale che scorre nel nostro corpo permettendo il mantenimento di quell’equilibrio e di quella vitalità che sono alla base di tutte le nostre azioni.

La riflessologia plantare, attraverso la digitopressione alle aeree dei piedi si propone, con successo, proprio di ristabilire quell’equilibrio energetico che è continuamente alterato dalla vita di tutti i giorni.